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La città bianca
La città di Ostuni accoglie l’ignaro visitatore dominando dall’alto della Murgia, sulle colline pugliesi, in una zona prevalentemente carsica caratterizzata dai letti di torrenti stagionali definiti “lame”in un territorio prevalentemente arido e costituito da calcari cretacei. Un’apparizione di vivace bellezza che lascia senza fiato e si rivolge sull’Adriatico da cui dista solo pochi chilometri.
La caratteristica che rende unica e magica oltreché una meta obbligata questa città è certamente data dal suo centro storico, completamente imbiancato a calce. Fin dal Medioevo infatti, probabilmente perché più facilmente reperibile oltreché per dare una maggiore luce all’intera città, ogni casa e tetto viene imbiancato con la calce. Questo particolare acquisì rilevanza storica nel XVII secolo quando fu utilizzata proprio l’imbiancatura a calce per combattere il divulgarsi della peste che colpì la piccola città.
Per questo uso della calce Ostuni viene spesso nominata come la Città Bianca o anche Città Presepe ed è sicuramente questo suo aspetto candido che dà il benvenuto al visitatore e la rende indimenticabile ai suoi occhi. Basta visitare il borgo antico di Ostuni per respirare a pieno la storia di questa che oggi è città d’arte, le numerosi dominazioni e invasioni, fra cui Longobardi, Normanni, Angioini oltreché gli Aragonesi e non da ultimo gli spagnoli Zevallos, a cui è stata sottoposta la cittadina nei vari secoli, hanno lasciato i segni in varie parti del suo territorio. Nelle stradine strette del centro ci si perde in un bianco labirinto, in un’atmosfera unica e suggestiva che solo la Città Bianca può dare.
Affascinati dal luminoso borgo si rimane poi completamente incantati da ciò che lo circonda: la collina che fugge tutto intorno con distese enormi di ulivi verso il mare di un colore azzurro cristallino davvero ammaliante.
Oggi per chi arriva a Ostuni i luoghi da visitare sono davvero tanti e tutti di particolare interesse storico culturale oltre che molto suggestivi. Non si può non visitare quello che è il simbolo più noto della città, la Cattedrale: costruita alla fine del 1500 con un impegno architettonico di stile Gotico attira incanta subito per il particolare rosone lavorato presente sulla facciata mentre nel suo interno regna il barocco.
Ai lati della Cattedrale si ergono il Palazzo Vescovile che attraverso una loggia si collega al Palazzo del Seminario.
Nell’attuale Palazzo Municipale si ritrova invece lo stile neoclassico derivante da un rifacimento del 1864 che ha invece le sue fondamenta in una convento francescano del 1304.
Sulla collina Morrone si erge invece il Santuario di Sant’Oronzo, un altro simbolo della città risalente alla prima metà del 1600 e fatto edificare proprio dagli ostunesi per rendere grazie al Santo di aver intercesso per Ostuni risparmiandola dalla peste. Nel centro storico, in un’omonima piccola piazza, si trova anche uno stupendo esempio di barocco, nella guglia costruita sempre a favore del Santo, la Guglia di Sant’Oronzo.
Un altro Santuario da non perdere è quello di San Biagio, situato a pochi chilometri dalla città; le sue origini risalgono al XII secolo.
La storia della Città Bianca ha i suoi segni anche sulle famose Mura Difensive che riportano i segni delle diverse occupazioni subite dalla città.
Di rilevanza e interesse è anche la Chiesa dello Spirito Santo che attira il turista per l’imponenza e le decorazioni del portale che ha origini più antiche rispetto alla chiesa infatti risale al 1450 mentre la chiesa è stata edificata nel 1637. In principio il portale era infatti sul fronte della chiesa medievale di Ognissanti e fu poi trasferito quando questa fu abbattuta nel 1870. La particolarità che rende questo portale superbo e il più lavorato alla vista sta nel fatto che vi compare insieme un lunetta in cui è scolpita la Dormitio Mariae e una cuspide.
Un viaggio dalle origini fino alla Ostuni di oggi, dietro alla calce degli edifici, all’interno delle chiese, circondati dal mare e dal verde della rigogliosa natura, vive il ricordo, la magia, l’incanto di un luogo fantastico.